Un rivetto è un semplice elemento di giunzione, che consente di tenere unite due strutture che non si possono unire in altro modo, ad esempio con una saldatura o con un collante. In particolare vogliamo parlare oggi dei rivetti strutturali, elementi di giuntura che offrono una forte resistenza ai carichi. Sono detti rivetti strutturali perché si usano in applicazioni strutturali, ossia laddove siano necessari punti di giunzione che offrano una grande resistenza a carichi molto elevati e sollecitazioni varie.

Come funziona un rivetto strutturale
I rivetti strutturali si possono riconoscere alla vista, in quanto sono molto differenti rispetto ai rivetti comuni. Presentano una testa molto lunga e un fusto con scanalature, che possono facilmente ricordare il filetto di una comune vite. In fase di applicazione la testa e il fusto si compenetrano in modo saldo, creando un sistema robusto, che si fissa in modo saldo e che salda in maniera perfetta anche spessori tra di loro molto diversi. In questa maniera si ottiene una giunzione resistente a sforzi di trazione, compressione e di taglio, così come un punto di giunzione che resiste senza problemi alle intemperie. 

Come si applicano
Sostanzialmente il fissaggio di un rivetto strutturale avviene nella medesima maniera rispetto a un rivetto a strappo di tipologia classica; è però necessario avere a disposizione un apposito tipo di rivettatrice, o un adattatore da posizionare su una rivettatrice per rivetti standard. È anche la rapidità di applicazione, così come il costo minimo di un singolo rivetto, che portano a prediligere questo tipo di giunzioni rispetto ad altre, anche in situazioni caratterizzate da forti sollecitazioni sulla giunzione stessa.

I materiali dei rivetti strutturali
Visto che i rivetti strutturali si sfruttano in situazioni in cui è necessaria una forte robustezza, si possono trovare questi rivetti esclusivamente in metallo. In particolare in alluminio, in acciaio o in acciaio inossidabile o zincato. Gli ambiti di applicazione sono molteplici, si usano rivetti strutturali nella produzione di veicoli di vario genere, anche di tipo pesante; si sfruttano poi in carpenteria, in edilizia e nella predisposizione di impianti di vario genere. È la lunga durata, oltre alla possibilità di sopportare carichi importanti, un altro elemento che porta a prediligere questo tipo di rivetti rispetto ad altri elementi di giunzione. In commercio si trovano poi rivetti di varie misure e materiali, sta all’utilizzatore scegliere la tipologia più adatta per specifici utilizzi.

Su quali materiali si usano i rivetti strutturali
Visto l’ambito di impiego è chiaro che i materiali che i rivetti strutturali possono unire tra loro sono in numero ridotto. Così come per i materiali di cui i rivetti stessi sono fatti, anche gli elementi da unire sono solitamente in acciaio, in alluminio e in acciaio inox. Si tratta in genere di lamiere che, come abbiamo già accennato, possono avere uno spessore diverso tra di loro; nonostante questo il rivetto strutturale può consentire di ottenere un serraggio perfetto, molto resistente alle sollecitazioni. In alcuni ambiti si usano questi rivetti per unire tra loro plastiche dure e lastre in metallo, ottenendo comunque una buona robustezza.